


Vorrei che mi vedessi, che vedessi la versione più autentica di me. Non ho trucco, indosso le mie camicie stropicciate, in tasca qualche monetina e la mia libertà. Prima di uscire dalla stanza porto con me la mia shopper, i capelli che dopo la doccia mi piace lasciare bagnati e tirati indietro seguendo il taglio netto di quella riga – sempre a sinistra – e poi via, a cercare bellezza.
Qui, a Levanzo è tutto speciale. Sai perché?
Ci sono in giro solo persone belle. Solitarie e con l’ espressione serena, le vedi sorridere sempre quando si incrociano – hanno la voglia e il tempo di sorridersi – e questo, è quello che conta.
Qui, ogni cosa è bellissima e, ti abbraccia. Le nuvole, le tende ad ogni porta, i panni stesi ad asciugare, la montagna, la gentilezza di Edoardo, la voce dei bambini che si rincorrono tra i gavettoni, la salita fino ai Faraglioni, il Faro, lo sguardo di Saverino, il muretto all’ ora dello Spritz, il bianco, la musica di quella chitarra lontana e così vicina, l’ ombra della pineta, tutto questo mare.
